in partnership con la LUMSA – Dipartimento Giurisprudenza di Palermo e con l’Associazione Eupsiche
Giornata di studio e dialogo: 24 maggio 2019 – ore 09,00/19,00
Per info: 340 2465324 – ceramifrancescarita@gmail.com
Sede: LUMSA Palermo – Via Filippo Parlatore, 65, Palermo
Il progetto è stato realizzato dal Dipartimento di GIURISPRUDENZA dell’Università LUMSA di Palermo in partnership con l’Istituto Idimed e con l’Associazione Eupsiche si è focalizzato sull’organizzazione di una giornata di confronto/dialogo e studio rivolta agli studenti Lumsa e alla Comunità intera. Partner di sostegno l’Ordine degli Psicologi, l’Ordine dei medici, Panormiti and friends, il Comitato 26 Gennaio, Libera Palermo. Il progetto ha inoltre la collaborazione del giornale on line “Cronache di gusto” e della scuola SAME ELIS e dell’associazione Coltivare Bio Naturale, nonché di Prezzemolo & Vitale con alcune delle aziende agroalimentari siciliane (Antico Forno Valenti, Abazia Sant’Anastasia, Biscotti Tumminello).
Una fase importante è stata gestita dalla segreteria organizzativa che ha predisposto, in stretta collaborazione con il comitato scientifico, il programma dei lavori e strutturato gli interventi. La giornata di studi, ha offerto una piattaforma di dialogo su percorsi di legalità che si fondano su modelli di sviluppo integrati e sostenibili e su nuove epistemologie culturali. Le sessioni dei lavori sono state ideate per portare in scena “relatori” capaci di “incontrare i giovani” attraverso nuovi linguaggi, metafore culturali, iconografie intellettuali, storie di vita e di non vita. L’organizzazione delle aree tematiche ha avuto un obiettivo principale: offrire una “alternativa culturale” agli storici modelli di pensiero ereditati dal substrato territoriale e valoriale siciliano mediati dalla cultura mafiosa. “Mettere in crisi” l’humus che ha alimentato la matrice neoculturale mafiosa lo “stile di pensiero” l’approccio all’esistenza e allo sviluppo socio-economico della Comunità all’interno della quale si trasmette tale matrice.
Come ci ricorda il prof Girolamo Lo Verso, una dei più accreditati studiosi del fenomeno, la psiche mafiosa si sviluppa e trasmette infatti a base etnica e viene totalmente incorporata dai suoi membri tramite percorsi dis-educativi trans generazionali e allargata ed ambiente socio-antropologico. In essi l’individuo viene totalmente costruito ed assorbito fino a non esistere come persona, annullando il pensiero insaturo sino a giungere alla totale indifferenza per le qualità basilari della vita e della relazione umana sino alla perdita del valore dello stesso vivere e morire. In questo mondo le categorie del bene e del bello sono sconosciute e predomina solo la dimensione del potere (di Cosa nostra). Un prototipo del fondamentalismo psichico che in vario modo è presente anche in terrorismo, razzismo, nazismo, xenofobia… “L’altro” è solo un nemico da sottomettere o distruggere. Nella mafia con indifferenza. Persino il condividere cibo, cosa centrale nella cultura siciliana, ha solo la funzione di tessere patti, progettare azioni criminali. La dieta mediterranea è l’opposto. La cultura ha costruito un cibo che è salute, vita, che valorizza il gusto e la qualità del sapore.
Dividere cibo nel Mediterraneo e in Sicilia è piacere, scambio, rito dell’incontro, tempo da dedicare al benessere al vivere al relazionarsi. La dieta mediterranea, come la sua antica lingua, è frutto di incontri, mescolanza, scambi, integrazioni. Il cibo quindi in Sicilia assume il valore di una cultura di base, oggi assai in rilancio, pienamente antimafiosa vitale e di grande qualità culturale. Interessante l’interrogativo “come si è costruita una dieta che è esempio mondiale di salute psico-fisica e di qualità del gusto?”. Il rapporto io-altro totalmente negato, se non in termini di dominio, paura, violenza, sopraffazione è, quindi, il contrario della cultura siciliana. Essere uomo d’onore in senso non mafioso, vuol dire certezza della parola data, protezione dei più deboli, pietas per la sofferenza altrui. Il convegno, quindi, vuole approfondire la visione di Braudel, e cioè che le pareti rocciose che digradano a mare vanno a far “nascere ulivi e civiltà”.
Il progetto si è sviluppato quindi in una fase di preparazione della giornata di lavoro, nel corso della quale sono stati acquisiti i materiali editoriali e multimediali collegati alla tematica, seguendo le aree di sviluppo definite (il cibo tra corpo e psiche, economia e agricoltura, cultura e politica), e archiviati in un data base che è stato messo a disposizione degli studenti delle Lumsa, sin dai primi di maggio, in sala professori e poi, grazie all’acquisto di un PC Portatile, in biblioteca, per favorire una maggiore fruizione a tutti gli studenti.
Il lavoro di ricerca bibliografica, contenutistica e di “best pratice” rappresenta un valore aggiunto dato al progetto, che non ha potuto, a causa della riduzione economica, sviluppare appieno gli obiettivi culturali che si era prefissato. Soprattutto in vista di una continuità di processo che sarà garantita dalla presenza, del prof Giuseppe Mannino all’interno della LUMSA, nel corpo docenti, come interfaccia significativa, per il prosieguo delle attività a valere sul progetto, seppur non con la stessa tempistica di 3 giorni settimanali che nel corso di sviluppo del progetto si è riusciti a mantenere.
La risposta degli studenti a questa fase è stata significativa (circa 100 accessi) ponendosi come feedback dei nuovi linguaggi che catturano l’attenzione dei giovani, rispetto alla giornata di studio, nella quale la partecipazione è stata sufficiente ma di rilievo.
La seconda fase, si è concretizzata in una giornata di dialogo e studio sui temi salienti (aree di indagine) e sull’analisi di alcuni degli aspetti che gli studenti, avevano selezionato, nel corso dell’accesso al data base, creato come archivio multimediale del fenomeno. Il tutto, mettendo in evidenza la necessità di cambiare alla radice il pensiero della cultura mafiosa seguendo il modello chiarissimo di Padre Pino Puglisi. Cambiare il modo di concepire lo stare insieme è combattere a fondo la mafia.
A chiusura della seconda fase, con la realizzazione della giornata di dialogo e studio, l’archivio del progetto si è arricchito delle presentazioni e degli elaborati sviluppati che sono stati resi fruibili a tutti gli studenti che non sono riuscita a partecipare all’evento personalmente.
La terza fase ha permesso di garantire la fruizione dell’archivio per una settimana completa (ogni giorno) dal 27 al 31 maggio 2019. E’ comunque, grazie alla disponibilità del prof Giuseppe Mannino di rendere accessibile alla consultazione, l’archivio creato con il progetto, almeno un giorno al mese, già a partire da settembre 2019 e per tutto l’anno accademico